1. Erano poveri uomini
come me, come te,
avevano gettato le reti nel lago,
riscosso le tasse alle porte della città;
che io mi ricordi, tra loro
non c’era neanche un dottore,
e quello che chiamavano Maestro
era morto e sepolto anche Lui.
Se senti un soffio nel cielo,
un vento che scuote le porte,
ascolta: è una voce che chiama,
è l’invito ad andare lontano.
C’è un fuoco che nasce in chi sa aspettare,
in chi sa nutrire speranze d’amor.
2. Avevano un cuore nel petto
come me, come te,
che una mano di gelo stringeva.
Avevano occhi nudi di pioggia
e nel volto grigio di febbre e paura
pensavano certo all’amico perduto,
alla donna lasciata sulla soglia di casa,
alla croce piantata sulla cima di un colle.